Si diploma presso l’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini e subito dopo comincia a lavorare come attore in diverse produzioni del panorama teatrale italiano, fra le esperienze più significative quelle con Francesco Rosi che lo sceglie per Napoli Milionaria, La tempesta con la regia di Tato Russo, Bizzarra in cui è diretto da Manuela Cherubini, Some Girls per la regia di Marcello Cotugno. Nel 2006, arriverà il passaggio dal ruolo di attore a quello di regista, dirigendo la compagnia dei giovani del Teatro Bellini, prima in una particolarissima messinscena degli Innamorati di Goldoni e successivamente con quella del Misantropo di Moliére, di cui è anche interprete protagonista. Dal 2007 in poi, ormai dedicato solo al lavoro di regista, dirigerà molti lavori, spesso di generi molto diversi fra loro. Comincia con Granvarietà, per poi passare ad Odisse’ – In assenza del padre, di cui è anche autore. Dal 2013. comincia una serie di lavori con il fratello e attore Daniele Russo: il primo è Arancia Meccanica, realizzato con la collaborazione di Morgan che ne scrive le musiche originali, poi sarà la volta de Il giocatore nell’adattamento di Vitaliano Trevisan; nel 2019, lo dirige in Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello; infine, nel 2021, Don Juan in Soho, un insolito e provocatorio adattamento del Don Giovanni di Moliére, riscritto dal premio oscar Patrik Marber, chiude questo primo quartetto di lavori con Daniele Russo. I quattro spettacoli sono stati in scena in tutti i più prestigiosi teatri italiani.
Nel 2017, è ideatore del progetto Glob(e)al Shakespeare che vince il premio dell’Associazione Nazionale Critici Teatrali come migliore progetto speciale. All’interno del progetto costituito da più spettacoli dirige Tito, dal Tito Andronico di W. Shakespeare, riscritto da Michele Santeramo. Nel 2018 dirige L’ultimo decamerone, scritto da Stefano Massini, prodotto dal teatro San Carlo e ancora del 2018 è la regia di Guerra Santa, di Fabrizio Sinisi, testo vincitore del premio Testori. Nel 2024 dirigerà La grande magia di Eduardo De Filippo.
È direttore della Bellini Teatro Factory, nei trienni 2017/ 2019 e 2020/2022, determinando alcuni cambiamenti nel processo didattico che hanno portato la realizzazioni e creazione di molti testi e spettacoli diretti ed interpretati dagli allievi, poi diventati vere produzioni. In alcune occasioni, dirigendo i lavori dei drammaturghi allievi, come nei casi Ritratto di uno di noi e Il tempo orizzontale di Francesco Ferrara. Dal triennio successivo, passa il testimone e la direzione della scuola a Mimmo Borrelli, mantenendone la presidenza.
Dal 2010, con Daniele Russo, è prima direttore e poi consulente artistico del Teatro Bellini di Napoli e apporta un cambiamento radicale: il centro della ricerca diventa il repertorio contemporaneo e la valorizzazione di giovani artisti.